La storia della Biblioteca dal 1879 ad oggi

La Biblioteca Comunale “Paolo Catucci” di Massafra  ha sede presso il castello medievale in Via Lopizzo ed è caratterizzata da vasti spazi riservati al pubblico, tra i quali la sala lettura dove l’utenza dispone di scaffali aperti per la consultazione di opere a carattere enciclopedico, bibliografico e di prima documentazione e la sala dedicata ai più piccoli.

Da quanto ci rivela Raffaele Grippa nella sua opera “Cinquant’anni di vita massafrese: 1870-1920”, la biblioteca comunale di Massafra inizia la sua vita con soltanto 150 libri nel lontano 1879 come biblioteca circolante, cioè popolare, con il contributo volontario degli insegnanti dell’epoca, in servizio presso il Comune. Già allora le norme che regolavano il suo funzionamento rispondevano ad un bisogno di acculturazione dei giovani massafresi; il prestito era gratuito, tempo di restituzione congruo, obbligo di pagare il costo del libro in caso di smarrimento o deterioramento. Interessante è  l’acuta sottolineatura che il Grippa fa quando dice che la biblioteca non ha fondi di sussistenza e il numero dei volumi sarebbe stato esiguo se generosi cittadini, aderendo alle vive insistenze del bibliotecario, non  ne avessero nobilmente donati e cita fra i donatori illustri personaggi dell’epoca Il periodo a cui fa riferimento il Grippa sono gli anni venti di inizio secolo scorso, che vede la nostra biblioteca ubicata nella scuola elementare e il fondo bibliotecario ammontava a 1500 libri, suddivisi per materia. Il Grippa ci dice che presso la nostra biblioteca c’erano 750 volumi, che già allora rappresentavano “un misero e doloroso residuo” della celebre biblioteca dei frati cappuccini a seguito dell’incendio del 1884; libri di esegesi biblica, vita di santi e vangeli, vocabolari latini, traduzioni e manoscritti; e una donazione di libri finemente rilegati, donati dalla Real Casa. Per continuare questa breve storia della nostra biblioteca comunale, è necessario sapere che dopo la morte del Grippa, primo direttore della biblioteca circolante, fu nominato direttore nel 1960 il prof. Paolo Catucci (a cui è dedicata la Biblioteca) che riuscì a dare alla biblioteca, seppur in forma provvisoria, una sede presso lo spalto della gravina S. Marco, al Lungovalle, (struttura anche questa ormai demolita) spostandola dalla Sala Consiliare del Comune dove, dopo il 1920 era stata momentaneamente sistemata.

Oggi la biblioteca comunale, chiusa per 20 anni e riaperta nel 1996 grazie al protocollo di intesa stipulato tra il Comune di Massafra e la Regione Puglia Assessorato Diritto allo Studio C.R.S.E.C. TA/50 di Massafra, è gestita da un dipendente comunale con qualifica di “bibliotecario”. La qualità del servizio offerto come centro di prestito e di consultazioni è molto elevata: sono disponibili oltre 20.000 volumi. L’adesione al progetto Bibljorete, capofila la biblioteca Acclavio di Taranto consente le attività di catalogazione partecipata a livello nazionale. Importante è sottolineare che la biblioteca custodisce il patrimonio librario rinveniente dall’ex Convento dei Cappuccini di Massafra. Si tratta di volumi databili intorno al ‘1500 – 1830 di differenti tipologie: testi di diritto, libri di medicina, di filosofia, libri liturgici, messali finemente decorati, ma il fondo più raro e di pregio è costituito dalle cinquecentine.
Del castello di Massafra si parla, per la prima volta, in un documento longobardo del X secolo. Certamente fu un edificio fortificato sotto i Normanni. Con il dominio angioino, il castello assunse l’aspetto di un fortezza con bastioni e torri merlati. Subì ulteriori trasformazioni sotto gli Aragonesi e nel XVIII secolo la famiglia degli Imperiali ricostruì la torre ottagonale e la facciata verso la gravina. Il castello passò successivamente in possesso di diversi proprietari e fu infine acquistato dal Comune. Il castello ha forma quadrilatera con quattro torri ai lati: tre a forma circolare e l’altra, come già detto, a forma ottagonale (sud-est). Le sue strutture e i suoi motivi architettonici sono comuni ad altri castelli pugliesi: fossato, rampa, archi ogivali, merlature, beccatelli ornati, stemmi in pietra nei due portali, un oratorio, diversi sotterranei, oscuri passaggi segreti, vecchie scuderie, prigioni, una stanza della tortura ed ampi camini.